mercoledì 31 luglio 2013

Commercio: incontro in albergo fra Mediamarket e CGIL CISL UIL

Fuori il presidio dell’USB, nessuno escluso dal tavolo che riguarda tutti i lavoratori


La Mediamarket, azienda della grande distribuzione commerciale, ha programmato per questa mattina a Roma un incontro con i sindacati concertativi all’interno dell’Hotel Radisson Blu, in via Turati 1712, i cui contenuti sono ignoti agli stessi lavoratori della catena.

Fuori dall’hotel, il presidio dei lavoratori e dei delegati indetto dall’USB, per chiedere la partecipazione al tavolo che riguarda tutti i lavoratori e dal quale nessuna organizzazione sindacale deve essere esclusa.

La scelta escludente di Mediamarket, motivata richiamando l’Art. 19 dello Statuto dei Lavoratori, giunge a ridosso della sentenza della Corte Costituzionale in materia di rappresentanza sindacale, che dovrebbe costituire un autorevole ammonimento per il rispetto del diritto dei lavoratori e delle lavoratrici ad essere rappresentati dai sindacati da loro liberamente scelti.

La scelta di Mediamarket è avallata dalle altre organizzazioni sindacali riunite nelle segrete stanze dell’hotel, che hanno motivato la loro opposizione alla partecipazione dell’USB sostenendo che si trattava di un incontro da loro richiesto. “La democrazia ha le sue regole”, ha dichiarato ai lavoratori in presidio la funzionaria nazionale della Filcams Cgil per Mediamarket, Sabina Bigazzi.

A Mediamarket, ed a tutti i sindacati che condividono questa visione della democrazia, si ricorda quanto affermato dalla Corte Costituzionale: "Nel momento in cui viene meno alla sua funzione di selezione dei soggetti in ragione della loro rappresentatività" e "si trasforma invece in meccanismo di esclusione di un soggetto maggiormente rappresentativo a livello aziendale o comunque significativamente rappresentativo, sì da non potersene giustificare la stessa esclusione dalle trattative, il criterio della sottoscrizione dell'accordo applicato in azienda viene inevitabilmente in collisione con i precetti di cui agli articoli 2, 3 e 39 della Costituzione".

L’USB proseguirà comunque nella battaglia in difesa dei livelli occupazionali dei lavoratori di Mediamarket e ribadisce con forza la necessità di una legge che riporti la democrazia, le libertà ed il diritto nei posti di lavoro.

IL SORRISO AMARO DELLE CASSIERE DELLA COOP

Ma la Coop non sei tu? CONTRO/SPOT USB


Sorridere da contratto, questa l'incredibile richiesta di Coop Estense ai suoi dipendenti, parte del loro salario sarà determinata dalla capacità o meno di sorridere, alla stregua di utili idioti.

Nella nuova proposta contrattuale di Coop Estense, l’obbligo al sorriso è compreso all’interno di una più ampia scheda di valutazione individuale dei dipendenti, in cui sono compresi indicatori quali la pulizia del grembiule, la sobrietà del comportamento, il modo di rapportarsi ai clienti. Solo se questa scheda di valutazione è positiva, cioè se ci si comporta come marionette, si otterrà il salario accessorio.

Questo atto di sottomissione richiesto dal padrone è stato reso possibile grazie agli accordi che i sindacati concertativi hanno firmato con le controparti in materia di salario accessorio, che come da noi previsto sono unicamente un'ulteriore strumento di ricatto datoriale che non concorre ad aumentare il reddito dei dipendenti.

Non ci stupisce, comunque, che una decisione così insensata, la costrizione a sorridere, venga dalla Coop. USB da anni denuncia le condizioni di lavoro dei dipendenti Coop e al rumoroso silenzio seguito alla LETTERA APERTA del gruppo di delegate ed iscritte USB a Luciana Littizzetto, testimonial della Coop, nella quale venivano rappresentate le condizioni vissute dalle donne che ci lavorano, rispondiamo con un contro/spot.

La lettera intendeva far emergere la condizione di disagio vissuta dalle donne del commercio e la determinazione ad uscire dall’invisibilità con la prospettiva di migliorare la condizione femminile all’interno di queste nuove fabbriche metropolitane attraverso l’organizzazione e la lotta. Da quel 26 novembre 2012 USB ha continuato la battaglia a difesa delle lavoratrici Coop e delle tante precarie che all'interno di quel mondo, etico e pieno di valori nelle pubblicità ma arrogante e spietato con i dipendenti, ci vivono.

Le tante storie delle precarie di Livorno, di quelle di Viterbo e del basso Lazio, la vertenza della Coop in Campania, possono trovare come emblema la disperazione di Catia Bottoni (LA BELLA ADDORMENTATA ALLA COOP) che dopo 12 anni di precariato e 27 contratti a termine con la Coop è stata accompagnata alla porta nonostante il maturato diritto all'assunzione e si è INCATENATA per 2 volte alla sede nazionale dell'Associazione delle Cooperative.

domenica 28 luglio 2013

USB Coop Campania: Tavolo in Regione, sospesa la procedura di licenziamento

Ennesima sconfitta per l’arrogante Unicoop Tirreno!

Le mobilitazioni continue dei lavoratori Coop della Campania che si susseguono senza soste dal novembre 2012, sostenute da USB, unico sindacato in prima fila nella battaglia contro la cessione dei punti vendita della Coop Campania al Catone Group, hanno centrato l’obbiettivo.

La palla passa alle Cooperative Emiliane che fino a settembre tratteranno nel tentativo di mettere a punto il piano di salvataggio di ipermercati e supermercati campani. La decisione di bloccare i tagli è scaturita da una richiesta dell'Assessore Regionale al Lavoro, Severino Nappi.

I lavoratori Coop della Campania possono guardare al futuro con più tranquillità. La vertenza lascia infatti intravedere spiragli molto positivi con la novità resa nota all''USB nel confronto di palazzo Santa Lucia, nel tardo pomeriggio di ieri, dall’Assessore Regionale al Lavoro, Severino Nappi, della sospensione della procedura di licenziamento in vista della stesura di un possibile accordo di salvataggio e sviluppo.

Su invito della Regione è stato ottenuto il rinvio, la Regione Campania vuole creare le condizioni per la creazione di un tavolo di trattativa territoriale che necessita di tutti i soggetti in grado di risollevare le sorti della catena commerciale Ipercoop. “Ad agosto – conferma Nappi – le parti devono arrivare a un tavolo, sperando che si creino le condizioni affinché questo tavolo si faccia nel territorio”. Nappi parla di “un coinvolgimento della Regione che è stato richiesto e voluto. Com’è stato richiesto e voluto il coinvolgimento della Regione è opportuno – aggiunge il responsabile dell’assessorato al lavoro – che questo lavoro debba culminare con un accordo con i lavoratori e con le amministrazioni dei territori su cui punteranno eventuali investimenti”.

USB ha accolto con soddisfazione anche l’intervento del Presidente di Legacoop Campania, Mario Catalano, equilibrato ma deciso nella conservazione dell’occupazione sul territorio. Anche questo lascia ben sperare nel buon esito del piano di salvataggio.

Mentre Unicoop Tirreno, incapace di digerire la sconfitta e il fallimento del piano di cessione al privato, continua nel suo atteggiamento escludente ed arrogante stile Marchionne, nonostante la recente sentenza della Corte Costituzionale in merito alla Rappresentanza Sindacale, USB auspica un cambio di passo delle Cooperative Emiliane che consenta a tutti i lavoratori di esercitare la democrazia, le libertà ed il diritto nei posti di lavoro.

Il tavolo lo abbiamo già rovesciato una volta…

giovedì 25 luglio 2013

Coop Camapnia: USB, la regione apre un tavolo “incostituzionale"

All’indomani della sentenza della Corte Costituzionale si esclude l’organizzazione maggiormente rappresentativa.
 È il sindacato maggiormente rappresentativo nella Coop della Campania, dove conta il 10% dei lavorativi attivi; è stato l’unico sindacato in prima fila nella battaglia contro la cessione dei punti vendita della Coop Campania al Catone Group, ottenendo il sostegno del Comune di Napoli e dell’Associazione Libera; ora che l’USB prosegue la battaglia in difesa dei lavoratori e del sistema cooperativistico in Campania viene incredibilmente esclusa dal tavolo attivato dalla Regione Campania sulla procedura di mobilità che riguarda 250 addetti Coop.

Una scelta che viene proprio a ridosso della sentenza della Corte Costituzionale in materia di rappresentanza sindacale, che dovrebbe costituire un autorevole ammonimento per il rispetto del diritto dei lavoratori e delle lavoratrici ad essere rappresentati dai sindacati da loro liberamente scelti.

Alla Regione Campania, che motiva con ragioni “tecniche” l’esclusione dell’USB, che verrebbe estromessa in quanto non convocata dalla stessa Coop Campania, si ricorda quanto affermato dalla Corte Costituzionale:"Nel momento in cui viene meno alla sua funzione di selezione dei soggetti in ragione della loro rappresentatività" e "si trasforma invece in meccanismo di esclusione di un soggetto maggiormente rappresentativo a livello aziendale o comunque significativamente rappresentativo, sì da non potersene giustificare la stessa esclusione dalle trattative, il criterio della sottoscrizione dell'accordo applicato in azienda viene inevitabilmente in collisione con i precetti di cui agli articoli 2, 3 e 39 della Costituzione".

L’USB Lavoro Privato ricorda inoltre che partecipa in analoghi tavoli istituiti presso altre Regioni italiane e che l’assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi, è ben a conoscenza della rappresentatività dell’USB, avendo più volte ufficialmente incontrato l’organizzazione sindacale in merito alla vertenza Coop presso la stessa Regione Campania.

L’USB proseguirà comunque nella battaglia in difesa dei livelli occupazionali dei lavoratori della Coop Campania e ribadisce con forza la necessità di una legge che riporti la democrazia, le libertà ed il diritto nei posti di lavoro.

martedì 23 luglio 2013

I "senza domeniche" portano il proprio dissenzo in parlamento

L’Unione Sindacale di Base ancora a Montecitorio per il diritto dei lavoratori del commercio alle giornate di riposo domenicale e festivo. I manifestanti, che dalle 10.00 del mattino presidiavano Montecitorio, hanno ottenuto l’incontro con un delegazione di Deputati M5S. I Parlamentari Michele Dell’Orco, firmatario della proposta di legge che il M5S presenterà in Parlamento per ridimensionare gli effetti delle liberalizzazioni montiane, e Ivan Della Valle, della commissione attività produttive, sono scesi dall’Aula ed hanno incontrato sindacalisti USB e lavoratori.

L’incontro è stato soddisfacente, le richieste di USB Commercio sono state prese in seria considerazione ed è stata illustrata la proposta che M5S presenterà alle Camere che in larga parte trova numerosi punti di contatto con le nostre rivendicazioni.

Già il 3 luglio, durante la discussione nelle aule Parlamentari delle proposte di Legge per regolamentare le aperture domenicali, l’Unione Sindacale di Base, al fianco dei lavoratori del commercio, ha presidiato il Pantheon per gridare NO al saccheggio di diritti e dignità che hanno subito i lavoratori del settore e per portare la voce di chi si è visto togliere anche il diritto ai giorni di festa. Il nutrito presidio aveva ottenuto anche in quell'occasione un'incontro con una delegazione di Parlamentari 5 Stelle estensori di una delle proposte di legge.

I lavoratori del commercio, insieme all’Unione Sindacale di Base, continueranno la campagna contro la deregolamentazione degli orari di apertura nel commercio per riprendersi le proprie vite, di lavoratori e di cittadini, per tornare a trascorrere le domeniche e le feste favorendo la famiglia, la socialità, il riposo, la riflessione, la cultura, lo sport.

sabato 20 luglio 2013

Centro Commerciale Porta di Roma: tre feriti per il crollo di alcuni pannelli

Non si sacrifichi la sicurezza sull'altare del profitto


Paura al centro commerciale Porta di Roma, nella capitale, dove ieri tre persone sono rimaste ferite dopo il crollo di alcuni pannelli all'interno della struttura. Le vittime, non ferite gravemente, sono un operaio e due clienti dell'ipermercato. Il crollo potrebbe essere stato causato dalle infiltrazioni d'acqua o dal forte vento. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Insomma, si è sfiorata la tragedia.


Dopo il crollo di una parete di cartongesso all’Ipercoop di Sesto Fiorentino, nel quale sono rimasti feriti due clienti: un giovane di 27 anni, che ha riportato un trauma a una spalla e a un ginocchio ed è stato ricoverato al Cto di Firenze, e una dipendente della stessa Ipercoop, 23 anni, in stato di choc, che fuori dal servizio stava facendo la spesa ed è rimasta contusa; dopo che ha ceduto un fascione laminato all'ingresso del supermercato Coop di Largo Franchellucci a Colli Aniene (Roma), dove è rimasto ferito un ragazzo, ci troviamo di nuovo e con preoccupazione a dover registrare le carenze strutturali e lo stato di poca manutenzione dei ” luoghi” del commercio.


L'Unione Sindacale di Base da tempo denuncia la scarsa attenzione nei confronti della salute e sicurezza all'interno degli ambienti di lavoro del commercio, nello specifico avevamo fatto degli interventi sindacali proprio a Porte di Roma. La serie di infortuni nei punti vendita e di incidenti causati dall’incuria denotano quanto ancora si debba fare in tal senso.


Le aziende del commercio continuano a scaricare gli effetti della crisi sui lavoratori comprimendone salario, diritti e sicurezza. L'unione sindacale di base continuerà a vigilare e denunciare anomalie e disfunzioni in materia di salute e sicurezza legate allo svolgimento di attività lavorative all'interno dei luoghi della Grande Distribuzione Organizzata auspicando, da parte delle controparti, un maggiore impegno e sensibilità in tal senso.

DELITTO DI RAPPRESENTANZA

Le dichiarazioni di SOLARI (CGIL) in continuità con il nefasto accordo del 31 maggio


Il segretario confederale della Cgil Fabrizio Solari dichiara di aver discusso con le tre principali centrali cooperative il tema della rappresentanza, riscontrando una volontà per arrivare a un'intesa. La prossima settimana sono in programma incontri con Confcommercio e Confservizi. Dunque una serie di associazioni datoriali sono disponibili a esaminare la possibilità di adottare, nei relativi comparti produttivi, l'intesa siglata con Confindustria il 31 maggio.

L’intesa delle beffe, i padroni ottengono la sicurezza che gli accordi firmati non siano più messi in discussione, CGIL CISL UIL e i loro sindacati di categoria, come la FIOM di Landini che ha elogiato questo accordo (sic!), hanno ottenuto ed otterranno l’esclusività dei diritti sindacali, della contrattazione e della rappresentanza mentre i lavoratori vengono trattati alla stregua di utili idioti, visto che non possono scegliere liberamente né i propri rappresentanti né decidere sulle piattaforme e poi sui contratti.

La libertà di ognuno è violata da questo accordo che consegna la vita di milioni di lavoratori a sindacati disponibili a firmare qualsiasi schifezza richiesta dalle aziende come dimostrano tanti accordi, come quello del San Raffaele, respinto dai lavoratori con il referendum.

Cgil, Cisl e Uil ritrovano l’unità per la loro stessa sopravvivenza sulla pelle dei milioni di lavoratori italiani, ai quali negli anni hanno eroso diritti e salario in piena complicità con le associazioni datoriali. Con questo Protocollo  infatti si mira ad estendere il modello Fiat, ovverosia a scambiare il monopolio della rappresentanza dato ai sindacati firmatari con la rinuncia al diritto di sciopero e al conflitto sindacale.

USB rilancia le mobilitazioni per chiedere al Parlamento di calendarizzare immediatamente la discussione di una legge che – attuando lo spirito dell’art. 39 della Costituzione − preveda il diritto per tutti i lavoratori di poter scegliere liberamente i propri rappresentanti senza alcun vincolo   e che - senza alcuno scambio con il diritto di sciopero − riconosca la rappresentanza in relazione all’effettiva rappresentatività, misurata proporzionalmente, indipendentemente dalla sottoscrizione degli accordi che comunque dovranno essere sempre definitivamente approvati dai lavoratori attraverso meccanismi realmente democratici.

martedì 16 luglio 2013

Coop, il contro/spot USB: la parola alle lavoratrici

Al rumoroso silenzio seguito alla LETTERA APERTA del gruppo di delegate ed iscritte USB a Luciana Littizzetto, testimonial della Coop, nella quale venivano rappresentate le condizioni vissute dalle donne che ci lavorano, rispondiamo con un contro/spot.
La lettera intendeva far emergere la condizione di disagio vissuta dalle donne del commercio e la determinazione ad uscire dall’invisibilità con la prospettiva di migliorare la condizione femminile all’interno di queste nuove fabbriche metropolitane attraverso l’organizzazione e la lotta.

Da quel 26 novembre 2012 USB ha continuato la battaglia a difesa delle lavoratrici Coop e delle tante precarie che all'interno di quel mondo, etico e pieno di valori nelle pubblicità ma arrogante e spietato con i dipendenti, ci vivono. Le tante storie delle precarie di Livorno, di quelle di Viterbo e del basso Lazio, la vertenza della Coop in Campania, possono trovare come emblema la disperazione di Catia Bottoni (LA BELLA ADDORMENTATA ALLA COOP) che dopo 12 anni di precariato e 27 contratti a termine con la Coop è stata accompagnata alla porta nonostante il maturato diritto all'assunzione e si è INCATENATA per 2 volte alla sede nazionale dell'Associazione delle Cooperative.


lunedì 15 luglio 2013

Costituito a Viterbo il Coordinamento Lavoratrici Precarie Unicoop Tirreno

Nei giorni scorsi, nella sede provinciale della Federazione USB di Viterbo, si è costituito il Coordinamento Lavoratrici Precarie Unicoop Tirreno. La partecipata e animata riunione che ha preceduto la costituzione del coordinamento ha avuto per oggetto l’espulsione dal mondo del lavoro dei precari dai territori in cui opera Unicoop Tirreno e ha portato alla luce la determinazione di questi lavoratori a rivendicare il loro sacrosanto diritto all’assunzione.

La riunione è stata convocata con l'obiettivo di condividere un percorso di lotta che impedisca ad Unicoop Tirreno di disfarsi dei lavoratori che per anni hanno sacrificato vita personale ed affettiva nella speranza di un’assunzione a tempo indeterminato, dichiarano Teresa e Antonella elette come portavoce dai loro colleghi.

Il coordinamento coinvolgerà le istituzioni del territorio a tutti i livelli, gli organi d’informazione, le sezioni soci e chiederà un’incontro Unicoop Tirreno che disattende, la legge: chi raggiunge con la stessa azienda i 36 mesi di lavoro con contratti a termine ha diritto all'assunzione a tempo indeterminato, e non serve evocare la crisi per aggirare tale norma.

La Coop in questo modo non esercita quella funzione sociale così fortemente declamata nelle pubblicità… Anzi, al pari di altri marchi, utilizza il lavoro precario per abbassare i costi del personale e non per oggettive esigenze temporanee, è evidente, secondo noi, la carenza di personale nei supermercati ed ipermercati Unicoop ed il servizio offerto a soci e clienti ne risente. Ridurre il personale è un’operazione commerciale autolesionista.

Questo è il metodo per far pagare gli effetti della crisi all’anello debole della catena, cioè scaricare i lavoratori a termine attuali e creare nuovi precari nel futuro, riproducendo all’infinito una sorta di “nuovi schiavi” con pochi diritti, molti doveri e “molta paura” del padrone.

Il Coordinamento Lavoratrici Precarie Unicoop Tirreno si oppone con forza a questa ennesima provocazione di un’azienda che sembra aver smarrito completamente la propria funzione sociale.

Ha ancora senso chiamarle cooperative? Le democratiche e piene di valori cooperative, nate 150 anni fa proprio per contrapporsi all'impresa commerciale capitalistica? Sono forse ancora così? Secondo noi, hanno smarrito quel senso di “la coop sei tu”, ed hanno permesso che prevalesse il capitale sui lavoratori!!!

Il Coordinamento Lavoratori Precari Unicoop Tirreno Viterbo esprime piena solidarietà ai colleghi campani, consapevole dell’importanza della loro vertenza; alle colleghe di Livorno che, come nella provincia di Viterbo, di Roma e di Latina sono state “abbandonate”dalla cooperativa che ha privilegiato l’assunzione di lavoratori con meno mesi di anzianità creando, di fatto, sempre più precari.

È forte il legame che lega il Coordinamento Viterbese con Catia Bottoni la collega che, con ben 12 anni di precariato e 27 contratti a termine, si è incatenata per ben due volte ai cancelli della Lega delle Cooperative….per farsi ascoltare da Unicoop Tirreno, azienda sorda anche alle più legittime richieste, e forte è la voglia di diritti e dignità che dovrà essere ascoltata ed accolta dai vertici di questa “Coop”!


sabato 13 luglio 2013

Il Coordinamento Nazionale del Commercio si stringe attorno ai compagni di Milano

Il Coordinamento Nazionale USB Commercio si stringe attorno ai rappresentanti USB di Milano per il grave atto intimidatorio subito Mercoledì 10 luglio, presso la Camera del Lavoro di Milano.

La Segretaria Filcams-CGIL di Milano, dopo aver ampiamente sproloquiato e offeso i nostri compagni, ha deciso di far saltare il tavolo di un cambio appalto, intimando alla delegazione USB di lasciare la sala. Diversamente avrebbe chiamato la forza pubblica per violazione di proprietà privata. E’ finita con l’interruzione della trattativa tra lo stupore delle lavoratrici dell’appalto presenti alla sceneggiata, molte delle quali iscritte a USB, primo sindacato in termini di rappresentatività.

Questa è l'idea di democrazia sindacale di lorsignori, in continuità con l’accordo interconfederale del 31 maggio scorso. Siamo di fronte ai sicari della democrazia e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Questo ennesimo episodio di arroganza mostra il nervosismo di chi pensava di aver blindato la rappresentatività attraverso un accordo vergognoso e si ritrova a fare i conti con un sindacato espressione vera delle istanze dei lavoratori, che sa esaltare il protagonismo delle donne e degli uomini che per troppi anni hanno assistito allo scempio perpretato dalla casta sindacale di questo paese.

Le grandi vertenze (L'Ilva, il San Raffaele, il Pubblico Impiego, la Coop Campania), le tante vittorie nelle elezioni delle RSU, (Sigma Tau, Unicoop Firenze, Carrefour di Milano), gli attacchi ai nostri dirigenti sindacali (quello di Pino Larobina su tutti) e le tante espulsioni dei dirigenti sindacali "dissidenti" all'interno della CGIL, stanno a dimostrare che l'Unione Sindacale di Base rappresenta l'alternativa di massa a questo "GOVERNISSIMO SINDACALE" e questo spiega tanto nervosismo scomposto di cgil,cisl,uil e padronato.

USB continua a stare dalla parte dei lavoratori, con i lavoratori riesce a "rovesciare il tavolo" e questo a lorsignori non va giù. Un abbraccio ai compagni di Milano.


giovedì 11 luglio 2013

USB continua la sua crescita di consensi e rappresentatività nel settore commercio

I lavoratori dei tre negozi Burberry (casa di moda di lusso britannica che realizza vestiti, accessori e cosmetici), presenti all'interno dell'outlet di Castel Romano, scelgono l'Unione Sindacale di Base per veder rappresentate le proprie istanze.

Nelle assemblee che si sono svolte nella Federazione Romana USB è emerso con evidenza che l'inasprirsi della crisi, che già da diverso tempo sta affliggendo il commercio, viene scaricata con veemenza sui lavoratori già stremati dai bassi salari, dalle difficoltà nella vita di relazione e dall'erosione degli ormai pochissimi diritti rimasti.

La nostra proposta sindacale è stata recepita con favore dai lavoratori, stanchi del solito atteggiamento compiacente dei sindacati concertativi, e nei prossimi giorni saranno eletti i rappresentanti sindacali e verrà elaborata una piattaforma rivendicativa. USB Lavoro Privato ha richiesto un'incontro alla dirigenza Burberry.

La fiducia che ci dimostrano i lavoratori del commercio è  l'ennesima iniezione di energia per tutti noi e ci impegna a lavorare con sempre maggior determinazione per rendere concreti i molti obiettivi che ci siamo proposti.

mercoledì 10 luglio 2013

USB Coop Campania risponde all'appello: il 22 luglio a Roma contro il lavoro domenicale

Manifestazione di protesta contro il lavoro domenicale e festivo - Piazza di Montecitorio - lunedì 22 luglio 2013, ore 10.00


Una delegazione di USB Coop Campania sarà a Montecitorio per il diritto dei lavoratori del commercio alle giornate di riposo domenicale e festivo. USB chiama a raccolta tutti i movimenti spontanei che si stanno battendo per la riconquista di questo sacrosanto diritto, scippato a oltre 2 milioni di lavoratori e la Campania batte un colpo.

Queste donne e questi uomini, esempio di resistenza e di opposizione alle politiche di ristrutturazione aziendale fatte sulla pelle dei lavoratori, saranno a Roma insieme al popolo dei "SENZA DOMENICHE", nonostante siano in mobilitazione permanente dal novembre del 2012 per scongiurare la perdita occupazionale in tutta la regione.  

Già il 3 luglio, durante la discussione nelle aule Parlamentari delle proposte di Legge per regolamentare le aperture domenicali, l’Unione Sindacale di Base, al fianco dei lavoratori del commercio, ha presidiato il Pantheon per gridare NO al saccheggio di diritti e dignità che hanno subito i lavoratori del settore e per portare la voce di chi si è visto togliere anche il diritto ai giorni di festa.

Il nutrito presidio ha poi ottenuto un incontro, a Piazza di Montecitorio, con una delegazione di Parlamentari 5 Stelle, estensori di una delle proposte di legge. L’incontro è stato soddisfacente, le richieste di USB Commercio sono state prese in seria considerazione ed è stata illustrata la proposta che M5S presenterà alle Camere che in larga parte trova numerosi punti di contatto con le nostre rivendicazioni.

Il decreto del governo Monti, noto come “salva Italia”, come da noi profetizzato, sta producendo i suoi effetti nefasti ed evidenziando le sue contraddizioni, la crisi del commercio non ha nessun collegamento con le aperture e la liberalizzazione degli orari, ma nasce dalla mancanza di reddito diretto ed indiretto dei consumatori.

Le mirabolanti promesse di crescita occupazionale, all’indomani del decreto Monti, si stanno traducendo oggi in chiusure di migliaia di imprese piccole e grandi che non reggono la concorrenza, le nuove assunzioni nella Grande Distribuzione Organizzata sono rimaste lettera morta e si sono tradotte in aumento di carichi di lavoro degli occupati e già precarizzati lavoratori dei centri commerciali.

I lavoratori del commercio, insieme all’Unione Sindacale di Base, continueranno la campagna contro la deregolamentazione degli orari di apertura nel commercio per riprendersi le proprie vite, di lavoratori e di cittadini, per tornare a trascorrere le domeniche e le feste favorendo la famiglia, la socialità, il riposo, la riflessione, la cultura, lo sport.

venerdì 5 luglio 2013

USB Commercio chiama alla mobilitazione i lavoratori "senza domeniche"

Manifestazione di protesta contro il lavoro domenicale e festivo - Piazza di Montecitorio - lunedì 22 luglio 2013, ore 10.00


USB Commercio sarà ancora a Montecitorio per il diritto dei lavoratori del commercio alle giornate di riposo domenicale e festivo. USB chiama a raccolta tutti i movimenti spontanei che si stanno battendo per la riconquista di questo sacrosanto diritto scippato a oltre 2 milioni di lavoratori.

Già il 3 luglio, durante la discussione nelle aule Parlamentari delle proposte di Legge per regolamentare le aperture domenicali, l’Unione Sindacale di Base, al fianco dei lavoratori del commercio, ha presidiato il Pantheon per gridare NO al saccheggio di diritti e dignità che hanno subito i lavoratori del settore e per portare la voce di chi si è visto togliere anche il diritto ai giorni di festa.

Il nutrito presidio ha poi ottenuto un incontro, a Piazza di Montecitorio, con una delegazione di Parlamentari 5 Stelle, estensori di una delle proposte di legge. L’incontro è stato soddisfacente, le richieste di USB Commercio sono state prese in seria considerazione ed è stata illustrata la proposta che M5S presenterà alle Camere che in larga parte trova numerosi punti di contatto con le nostre rivendicazioni.

Il decreto del governo Monti, noto come “salva Italia”, come da noi profetizzato, sta producendo i suoi effetti nefasti ed evidenziando le sue contraddizioni, la crisi del commercio non ha nessun collegamento con le aperture e la liberalizzazione degli orari, ma nasce dalla mancanza di reddito diretto ed indiretto dei consumatori.

Le mirabolanti promesse di crescita occupazionale, all’indomani del decreto Monti, si stanno traducendo oggi in chiusure di migliaia di imprese piccole e grandi che non reggono la concorrenza, le nuove assunzioni nella Grande Distribuzione Organizzata sono rimaste lettera morta e si sono tradotte in aumento di carichi di lavoro degli occupati e già precarizzati lavoratori dei centri commerciali.

I lavoratori del commercio, insieme all’Unione Sindacale di Base, continueranno la campagna contro la deregolamentazione degli orari di apertura nel commercio per riprendersi le proprie vite, di lavoratori e di cittadini, per tornare a trascorrere le domeniche e le feste favorendo la famiglia, la socialità, il riposo, la riflessione, la cultura, lo sport.

giovedì 4 luglio 2013

USB Coop Campania: delegati ed attivisti occupano la sede della Lega delle Cooperative campana

Questa mattina, una delegazione di delegati ed attivisti dell’Unione Sindacale di Base, sta occupando ad oltranza la sede della Lega delle Cooperative Campana al Centro Direzionale in via Ausilio a Napoli.

I dirigenti USB chiedono con forza lo stop alla procedura di mobilità aperta da Unicoop Tirreno che prevede 250 licenziamenti nella regione mentre le Coop Emiliane, a breve, sbarcheranno in Campania.

La battaglia iniziata da USB per dire no all'imprenditoria privata ed a salvaguardia dei livelli occupazionali è stata vinta ed ora pretendiamo chiarezza – dichiara Francesco Iacovone USB Lavoro Privato – questa procedura di mobilità, oltre ad impattare in maniera devastante sull’occupazione di una regione già di per sè difficile, sembrerebbe un’operazione di discriminazione a danno di chi ha guidato questa lotta ed è stato più attivo sul fronte sindacale.

All’USB Coop Campania – Conclude il sindacalista, - va tutto il sostegno e la solidarietà del Coordinamento Nazionale Confederale riunito oggi a Roma.

DAL PANTHEON A MONTECITORIO IL NO AL LAVORO FESTIVO

USB al fianco dei lavoratori del commercio e contro il lavoro domenicale e festivo


Durante la discussione nelle aule Parlamentari delle proposte di Legge per regolamentare le aperture domenicali, l’Unione Sindacale di Base, al fianco dei lavoratori del commercio, ha presidiato il Pantheon per gridare NO al saccheggio di diritti e dignità che hanno subito i lavoratori del settore e per portare la voce di chi si è visto togliere anche il diritto ai giorni di festa.

Il nutrito presidio ha ottenuto un incontro, a Piazza di Montecitorio, con una delegazione di Parlamentari 5 Stelle, estensori di una delle proposte di legge. L’incontro è stato soddisfacente, le nostre richieste sono state prese in seria considerazione e c’è stata illustrata la proposta che M5S presenterà alle Camere che in larga parte trova numerosi punti di contatto con le nostre rivendicazioni.

Il decreto del governo Monti, noto come “salva Italia”, come da noi profetizzato, sta producendo i suoi effetti nefasti ed evidenziando le sue contraddizioni, la crisi del commercio non ha nessun collegamento con le aperture e la liberalizzazione degli orari, ma nasce dalla mancanza di reddito diretto ed indiretto dei consumatori.

Le mirabolanti promesse di crescita occupazionale, all’indomani del decreto Monti, si stanno traducendo oggi in chiusure di migliaia di imprese piccole e grandi che non reggono la concorrenza, le nuove assunzioni nella Grande Distribuzione Organizzata sono rimaste lettera morta e si sono tradotte in aumento di carichi di lavoro degli occupati e già precarizzati lavoratori dei centri commerciali.

I lavoratori del commercio, insieme all’Unione Sindacale di Base, continueranno la campagna contro la deregolamentazione degli orari di apertura nel commercio per riprendersi le proprie vite, di lavoratori e di cittadini, per tornare a trascorrere le domeniche e le feste favorendo la famiglia, la socialità, il riposo, la riflessione, la cultura, lo sport.