giovedì 31 ottobre 2013

L'OTTO DICEMBRE IO LOTTO: prosegue la campagna nazionale contro il lavoro domenicale e festivo

Domenica 8 dicembre USB Commercio proseguirà la propria azione di lotta contro le aperture domenicali e festive. A Roma, Firenze, Bologna, Milano, Napoli, Livorno, saranno indetti presidi dentro e fuori i centri commerciali per denunciare le condizioni ormai insostenibili delle donne e degli uomini che lavorano nel commercio.

Il decreto del governo Monti noto come “salva Italia”, come da noi profetizzato, sta producendo i suoi effetti nefasti ed evidenziando le sue contraddizioni. USB, con la protesta dell'8 dicembre, prosegue la sua campagna nazionale contro le liberalizzazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali, contro la precarietà e lo sfruttamento.

Dopo la "LEZIONE DI DIRITTI"  dello scorso 25 aprile al centro commerciale Cinecittà Due, la “LEZIONE DI COSTITUZIONE" del 2 giugno al centro commerciale Porte di Roma, la PROTESTA del 29 giugno (la festa dei patroni della città di Roma), e dopo aver portato il dissenso fin SOTTO IL PARLAMENTO, l'Unione Sindacale di Base rilancia le mobilitazioni nella giornata dedicata per tradizione allo shopping natalizio.

L'80% dei lavoratori del commercio e della grande distribuzione sono donne. Il lavoro nei giorni festivi sta rendendo loro la vita sociale e familiare impossibile, tra l'altro con contratti part time e precari e con salari bassissimi che occupano tanto tempo e restituiscono pochissimo reddito.

L'otto dicembre rimetteremo al centro il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori alle feste, ma soprattutto ad un salario e ad un lavoro all'insegna della dignità.

CARREFOUR: SVENDITA DI DIPENDENTI

Carrefour cambia denominazione in Simply e nel passaggio chiede ai lavoratori, ancora una volta, di lasciare pezzi di stipendio. Hanno cominciato con i lavoratori Carrefour dell’esercizio commerciale di Squillace, accampando scuse di compravendita e cessioni dell’azienda ed i lavoratori, invogliati dai sindacati "compiacenti" Cgil-Cisl-Uil, hanno abboccato, rimettendoci parte dello stipendio.

Ora hanno proposto qualcosa di peggio alla sede Cropani ora ex Carrefour, passano di mano l’esercizio commerciale da padre a figlio, cambiano denominazione da Carrefour a Simply, e nel passaggio chiedono ai lavoratori ancora una volta di lasciare pezzi di stipendio!

Un core business alla rovescia, che potrebbe aprire la porta ad un processo inarrestabile, fatto di ulteriori licenziamenti in tutto il gruppo. A chi toccherà domani essere messo alla porta? L’uscita dal Gruppo significa la perdita del posto di lavoro e di trattamenti economici e normativi importanti, frutto dell’impegno solidale di tutti. Il pericolo è il baratro della disoccupazione!!

Altro che “nuove opportunità di crescita professionale”! L’unica crescita sono stati i guadagni triplicati nella stagione estiva con i sacrifici dei lavoratori, ed ora voglio quadruplicare il profitto con i soldi dei dipendenti o con lo shopping natalizio. Basta con le favole.

Oltre alle politiche di “accaparramento“ nostrane, dobbiamo aggiungere che queste sono anche le conseguenze del decreto del governo, noto come “salva Italia”, che come da noi profetizzato, che sta producendo i suoi effetti nefasti ed evidenziando le sue contraddizioni. USB, ha già messo in campo una serie di battaglie con la immediata protesta dell'8 dicembre, per prosegue la sua campagna nazionale contro le liberalizzazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali, contro la precarietà e lo sfruttamento.

I lavoratori del commercio e della grande distribuzione sono per l'80%  donne, che lavorano nei giorni festivi rendendo loro la vita sociale e familiare impossibile, tra l'altro con contratti part time e precari e con salari bassissimi che occupano tanto tempo e restituiscono pochissimo reddito.

Ieri dopo l’incontro tra la USB ed i lavoratori in lotta senza stipendio da cinque mesi, abbiamo indicato il percorso sindacale per uscire da questa via Crucis precaria di questi lavoratori, la maggior parte dei quali sono donne e madri, in attesa di figli e con mutui a carico fuori dalle logiche concertative che hanno prodotto solo una sorta di “stabilizzazione precaria” che produce un reddito insufficiente e l’impossibilità di pianificare il futuro.

A breve calendarizzeremo una manifestazione pubblica per far sentire alta la voce della nostra protesta, che viene dal basso e che rende protagonisti delle proprie lotte i lavoratori ex Carrefour sostenuti dall'USB.

USB Coop Civita Castellana: Sciopero di solidarietà, siamo tutti con Umberto

Sciopero di solidarietà immediato dei colleghi di reparto di Umberto, colpito dall'ennesimo atto di arroganza da parte della dirigenza del supermercato Coop.

Dopo le due giornate di sciopero, culminate con la completa chiusura del negozio di Civita Castellana nel mese di settembre, la dirigenza del supermercato mostra segni di nervosismo evidenti, ma i lavoratori rilanciano la lotta.

Gli scioperi di settembre hanno colpito nel segno. I lavoratori hanno protestato contro il contratto di Avvio per il negozio di Civita Castellana, scaduto da circa un anno e sottoscritto dai soliti noti. L’azienda si continua a sottrarre ad un confronto su temi centrali quali la Sicurezza sui luoghi di lavoro, la produttività e l'organizzazione reparti, gli orari dei part time, il lavoro domenicale e festivo, le ferie e i riposi settimanali, l'organizzazione del lavoro.

USB ha inviato numerose richieste d’incontro a Unicoop Tirreno e altre saranno inviate nei prossimi giorni. L'azienda continua a ignorare la sentenza della Corte Costituzionale che conferma quanto noi dell’USB ripetiamo da 20 anni: ci vuole una legge con precisi criteri democratici che permetta ai lavoratori, prima ancora che ai sindacati, di poter esprimere liberamente da chi e come essere rappresentati.

USB esprime solidarietà ad Umberto e si schiera a suo fianco insieme a tutti i lavoratori che con questo sciopero dimostrano che un altro sindacato si può.


martedì 29 ottobre 2013

COOP: USB apre la struttura sindacale all'Ipercoop di Gradisca d'Isonzo (GO)

Era nell'aria da tempo, anche l'Ipercoop di Gradisca d'Isonzo, in Friuli Venezia Giulia, sceglie l'Unione Sindacale di Base. Questo è il segnale tangibile che i lavoratori accolgono con favore una proposta sindacale che viene dal basso e che li rende protagonisti delle proprie lotte. In una buona parte dei lavoratori si avverte l'esigenza di una nuova rappresentanza che si contrapponga all'arroganza aziendale con decisione e non con il solito atteggiamento compiacente.

In attesa che finalmente si dia corso ad una nuova legge sulla rappresentanza, che stabilisca realmente “CHI RAPPRESENTA CHI” nei luoghi di lavoro, la nomina della nuova RSA e la costituzione della struttura USB, che conta 20 iscritti, è comunque una grande iniezione di energia per tutti noi e ci impegna a lavorare con sempre maggiore impegno per rendere concreti i molti obiettivi che ci siamo proposti.

Continua la continua crescita di consensi nella distribuzione cooperativa. Oggi è soltanto l'inizio di un percorso fatto di momenti di formazione per la neoeletta RSA e di crescita di coscienza dei lavoratori dell'Ipermercato, attraverso un'informazione capillare e confronto costante.

Ai nostri delegati i migliori auguri di buon lavoro.

Coop: le lavoratrici prendono parola e ci mettono la faccia

USB Commercio si stringe intorno alle precarie Coop di Viterbo, che hanno testimoniato le condizioni di disagio nell'intervista rilasciata qualche giorno fa alla webTV NEWTUSCIA. La Via Crucis precaria di questi lavoratori, la maggior parte dei quali sono donne e madri, dura anche 12 anni ed a volte si conclude con un licenziamento definitivo o con accordi di “STABILIZZAZIONE PRECARIA”.

A qualche mese di distanza dalla storia di Catia Bottoni, recordwoman della precarietà con i suoi 12 anni di contratti a termine ripetuti, ben evidenziatadall'’articolo e dal video del Corriere della Sera, non crediamo ci sia bisogno di commenti ulteriori, noi continueremo a sostenere tutte le "DONNACOOP" con l’ammirazione per la dignità di donne e di lavoratrici che hanno dimostrato e per il loro coraggio, esempio per tutti quei lavoratori che, loro malgrado, subiscono soprusi in silenzio.

sabato 26 ottobre 2013

I lavoratori scelgono l’USB e la Filcams Cgil si arrampica sugli specchi

Lavoratrici, lavoratori e delegati di Panorama Campi Bisenzio denunciano l'atteggiamento di inerzia da parte di un sindacato, la Filcams CGIL, che non permette le elezioni RSU e non vuole far sua una lotta che invece le donne e gli uomini che lavorano nel commercio chiedono a gran voce, quella contro il lavoro domenicale e festivo. I lavoratori preannunciano l'adesione all'USB Commercio.

La replica della Filcams Cgil è lasciata ad una dichiarazione sul “Tirreno” di Prato, nella quale si afferma che «Monti non limita le aperture domenicali e noi possiamo solo fare accordi per ridurle …” e ancora “…abbiamo più volte cercato di parlare con i lavoratori spiegando le regole per l’elezione delle Rsu. Non possiamo andare avanti se la Cisl si oppone alle elezioni …”. Ma le lavoratrici ed i lavoratori del commercio non sono utili idioti.

Il CCNL del commercio ha anticipato di qualche anno l'aberrante patto sulla rappresentanza del 31 maggio scorso, prevedendo che: “le sole organizzazioni sindacali stipulanti il CCNL potranno indire le elezioni delle RSU. Altre organizzazioni potranno viceversa esercitare solamente il potere di iniziativa a presentare liste a condizione che raccolgano il 5% delle firme sul totale dei lavoratori aventi diritto al voto e accettino espressamente e formalmente il contenuto del Protocollo 27 luglio 1994”, come direbbe George Orwell «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.». Nonostante questo "delitto di rappresentanza" le elezioni RSU non si indicono e ai lavoratori viene scippato il sacrosanto diritto di scegliere da chi essere rappresentati.

Il bluff della contrarietà al lavoro domenicale e festivo non regge più. Mentre la Filcams Cgil raccoglie le firme con la mano destra, contratta le aperture domenicali con la mano sinistra. Assistiamo a campagne mediatiche, creazione di jingle ad hoc e moltissime dichiarazioni di facciata, ma in realtà i sindacati confederali hanno da tempo svenduto le vite dei lavoratori del commercio sull’altare dello shopping ed hanno, nei fatti, accompagnato i processi di liberalizzazione degli orari rendendo impossibile l’esistenza dei lavoratori di queste nuove “fabbriche metropolitane”.

Di fronte all’evidenza di questi fatti la replica della Filcams Cgil non è che il tentativo scomposto di arrampicarsi sugli stessi specchi che riflettono la subalternità di Cgil,Cisl e Uil all’imprenditoria, alla finanza e al governo delle larghe intese. I lavoratori hanno capito che non c’è che una scelta da fare, abbandonare Cgil, Cisl e Uil e costruire l’alternativa sindacale, rilanciando e praticando il conflitto e le lotte in ogni luogo di lavoro e in ogni territorio. Se ne facciano una ragione lorsignori…


venerdì 25 ottobre 2013

Delegati e lavoratori Panorama abbandonano la Filcams Cgil ed entrano in USB

Di seguito la lettera aperta scritta da lavoratrici, lavoratori e delegati di Panorama Campi Bisenzio, lettera che denuncia l'atteggiamento di inerzia da parte di un sindacato, la Filcams CGIL, che non permette le elezioni RSU e non vuole far sua una lotta che invece le donne e gli uomini che lavorano nel commercio chiedono a gran voce, quella contro il lavoro domenicale e festivo. Nella lettera delegati e lavoratori preannunciano l'adesione all'USB Commercio, benvenuti.

CGIL? No grazie

Sotto l’incessante richiesta dei lavoratori di adottare una politica di lotta che bilanci di nuovo i diritti negati, la Filcams di Sesto Fiorentino non risponde più. Queste le motivazioni che hanno spinto una quarantina di lavoratori di Panorama di Campi Bisenzio a disdettare le tessere CGIL. Oltre a una mancata politica gestionale sulle domeniche e i festivi, tema scottante e molto sentito da tutti i lavoratori del commercio in generale, a Panorama, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato a questa emorragia di tessere è stata la mancata elezione delle rsu, elezioni fortemente desiderate dalla maggioranza dei lavoratori. Tutto questo è da inserire in un atteggiamento di inerzia da parte di un sindacato che non vuole far sua una lotta che invece i lavoratori chiedono a gran voce. Un comportamento che ha snaturato totalmente lo slogan portato avanti dallo stesso sindacato sulle rive dell'Arno nell'unica vera iniziativa organizzata dalla CGIL contro il lavoro domenicale e festivo. “La festa non si vende” diceva lo slogan. I lavoratori di Panorama che hanno disdettato la tessera dicono: “la festa non si vende tutta insieme, ma poco alla volta” riferendosi alla politica depistante attuata dalla CGIL sul tema delle domeniche lavorative. Secondo i lavoratori “sovversivi” la CGIL ha inscenato una finta lotta per contrastare le domeniche e i festivi lavorativi, nel frattempo hanno inserito questa possibilità a piccoli passi per far sì che i lavoratori metabolizzassero meglio la pratica del lavoro domenicale e festivo, evitando così una sorta di shock. La battaglia sulle domeniche è sempre stato un tema fortemente sentito dai lavoratori e motivo di grande adesione al sindacato. E proprio in fase di accordo con Panorama sul tema delle aperture domenicali, la Filcams di Sesto Fiorentino che segue le vicende all’interno della suddetta azienda, ha dimostrato una debolezza disarmante nell’affrontare l’argomento. Durante le assemblee viene fatta pressione sui lavoratori per votare l’accordo con l’azienda (la quale aveva posto sul tavolo un aut aut che sapeva di ricatto: o firmate l’accordo o trasferiamo dipendenti nelle sedi di Roma e Torino). Pessima mossa da parte della Filcams che così ottiene la maggioranza che sindacato e azienda si auspicavano ma perde automaticamente credibilità agli occhi di molti lavoratori. Ma non finisce qui: per il 2013 c’è da segnalare anche un nuovo accordo sulle domeniche lavorative che ha dell’eccezionale perché è concepito con valore retroattivo poiché viene firmato a luglio e non a gennaio alla scadenza del precedente accordo. Dopo ciò arriva l’ennesima batosta per i lavoratori di Panorama: l’azienda decide di aprire una procedura di mobilità e cassa integrazione. Anche in questo caso i sindacati non organizzano nessuna protesta, non viene effettuata una sola ora di sciopero: si indice solo uno stato di agitazione ma solo perché fortemente voluto da alcuni lavoratori che continuano a non concepire questo atteggiamento remissivo della Filcams. È giusto ricordare che a Panorama nonostante la procedura di mobilità e cassa integrazione, la domenica viene assunta mano d’opera interinale e i caporeparto di presidio vengono pagati in straordinario e non in ordinario come i dipendenti. In mezzo a tale caos alcuni lavoratori si sono autorganizzati rifiutandosi di lavorare la domenica e attualmente sono costretti a farlo mediante ordini di servizio, tutto questo sotto gli occhi addormentati della Filcams. Proprio in seguito a questa situazione insostenibile i lavoratori preparano una lettera dove si chiede a gran voce la possibilità di eleggere le RSU all’interno di Panorama, ma, e sarà un caso, CISL si mette di traverso, mentre la Camera del Lavoro di Sesto Fiorentino tace, impedendo di fatto ai lavoratori di realizzare quanto chiesto. Di fronte a tutto ciò, in virtù di questa situazione alcuni lavoratori hanno sentito il bisogno di rivolgersi a un’altra organizzazione sindacale, per questo decidono di spostare le tessere presso l’USB, una decisione che è anche una denuncia nei confronti della Filcams di Sesto Fiorentino, se non un monito a farsi di nuovo carico delle vite dei lavoratori che il buon vecchio sindacato pare essersi dimenticato per strada.

martedì 22 ottobre 2013

Sciopero generale: i lavoratori Coop in piazza

Il 18 ottobre i lavoratori COOP hanno sostenuto con forza la piattaforma dello SCIOPERO GENERALE NAZIONALE di 24 ore indetto dall’Unione Sindacale di Base ed hanno partecipato in massa alla manifestazione.

I Lavoratori COOP hanno scioperato anche per le condizioni difficili in termini di salario, di diritti e di qualità della vita vissute nei luoghi di lavoro del commercio e contro la deregolamentazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali.

Le vertenze aperte dall’USB nei confronti di un’azienda chiusa e priva di dialogo, sono state testimoniate dalla presenza massiccia in piazza delle donne e degli uomini che lavorano alla Coop e dai tanti striscioni che hanno attraversato Roma.

Un lungo serpentone che ha reso visibili le ragioni della protesta: “I LAVORATORI COOP PER IL SALARIO, LA DIGNITA’ E LA DEMOCRAZIA SINDACALE” , “LA COOP SIAMO ANCHE NOI – coordinamento precari Unicoop Tirreno” , “GIU LE MANI DALLA COOP” , “ LA COOP SIAMO NOI “coordinamento donne USB coop” “UNICOOP FIRENZE” , “BASTA PRECARIETA – ipercoop Livorno”.

Il coordinamento USB dei lavoratori Coop esprime soddisfazione per la riuscita dello sciopero e per la partecipazione alla manifestazione, tutto ciò rafforza in noi la determinazione verso la riconquista della dignità, del salario e della democrazia sindacale.




Sciopero Generale: i lavoratori Saturn e Mediaworld mostrano i muscoli

Il 18 ottobre i lavoratori della catena Saturn & Mediaworld (Gruppo Mediamarket), hanno aderito compattamente allo sciopero generale, condividendone l’impianto generale ma anche per rimarcare il dissenso verso la politica delle liberalizzazioni selvagge attuate dal Governo Monti, con la conseguente deregolamentazione degli orari di apertura del commercio, oltre che spostare l'attenzione verso il CCNL di categoria in scadenza a fine dicembre.

Nel punto vendita Saturn di RomaEst l’adesione allo sciopero ha sfiorato il 100% e l’azienda ha sostituito gli scioperanti con lavoratori in trasferta provenienti da Napoli. I tedeschi, ancora una volta, dimostrano che lontano da casa loro si adeguano subito ai malcostumi italiani ed attuano una condotta antisindacale, che non riduce comunque l’effetto dello sciopero.

I lavoratori del gruppo, negli ultimi mesi, hanno visto drasticamente aumentare i carichi di lavoro a causa delle maggiori giornate di apertura al pubblico e dallo stop alle assunzioni, nonostante la carenza di personale e gli organici ridotti all’osso. I lavoratori contestano all'azienda il mancato pagamento della maggiorazione festiva del 2 giugno, sostituito con ore di permesso, in spregio al CCNL di categoria.

Il coordinamento USB dei lavoratori Mediamarket esprime soddisfazione per la riuscita dello sciopero e rafforza la determinazione verso la riconquista della dignità, del salario e della democrazia sindacale.


Confcommercio rispetti il diritto di sciopero e quello di manifestare

Confcommercio inizi a risolvere i problemi dei lavoratori del suo settore, i lavoratori del commercio non sono carne da macello. Così rispondiamo alle dichiarazioni di Giuseppe Roscioli, Presidente di Confcommercio Roma.

Confcommercio, per bocca di Giuseppe Roscioli, lamenta i danni causati ai due giorni di sciopero e mobilitazioni del 18 e 19 ottobre, che hanno visto una partecipazione straordinaria di persone, con tanti lavoratori del commercio, portare in piazza la protesta per le loro condizioni di lavoro e di vita.

Se, come afferma Roscioli, "...per molti commercianti queste giornate di cortei si sono trasformate in un disastro economico...", per noi rappresentano la risposta alla crisi di tutte le categorie del mondo del lavoro, dei pensionati, dei precari, dei migranti, di chi non ha una casa o un reddito.

I lavoratori del commercio, in particolare, sono stanchi delle condizioni imposte dalle associazioni datoriali con l’appoggio dei sindacati concertativi, di una serie di accordi che hanno devastato la vita delle donne e degli uomini di questo settore in termini di salario, di diritti e di qualità della vita, che hanno aggredito il diritto alla malattia e al riposo domenicale e festivo.

Se Roscioli, e Confcommercio, vogliono davvero evitare che i lavoratori scendano in piazza, comincino a dare risposte concrete alle proteste del loro settore e non si nascondano dietro i disservizi ed i disagi che necessariamente lo sciopero e le manifestazioni causano -a cosa servono altrimenti?-, almeno finché tale diritto costituzionale, nonostante i continui attacchi, sarà garantito.

giovedì 17 ottobre 2013

USB Commercio, alla vigilia dello sciopero generale, spedisce alle controparti la piattaforma del rinnovo del CCNL di categoria

In allegato la piattaforma di rinnovo contrattuale


La piattaforma contrattuale ha come architravi il salario, il pieno recupero del diritto alla malattia, l’abolizione del lavoro domenicale e festivo, le pari opportunità, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, l’abolizione degli enti bilaterali e un nuovo sistema di relazioni sindacali che pone al centro il lavoratore restituendogli il diritto di scegliere da chi essere rappresentato.

USB Commercio ha presentato un’unica piattaforma per il Commercio Privato e la Distribuzione Cooperativa, scelta non casuale che ambisce alla ricomposizione di un settore frammentato e di difficile intervento sindacale. USB Commercio invierà la piattaforma anche a Federdistribuzione, associazione di categoria che riunisce le federazioni e rappresenta le aziende della GDO italiana, la quale ha già ufficializzato l’uscita da Confcommercio e la creazione di un contratto ad hoc sulla falsa riga di Marchionne e della sua Fabbrica Italia.

Le pretese padronali di ridurre diritti e salari, in nome della competitività e della concorrenzialità, sono pretese condivise sia dalla Confcommercio sia dalle cooperative. Di fronte a questo attacco Cgil, Cisl e Uil, pur con modalità diverse, condividono sostanzialmente la necessità di “minimizzare” le tutele del CCNL, diritti e rivendicazioni salariali.

Anche in questo settore, la crisi sistemica dell’economia e soprattutto una occasione per il padronato e per le Cooperative per imporre il proprio punto di vista. E’ evidente, ad esempio, che la crisi dei consumi è causata da bassi salari, disoccupazione e precarietà e deve essere allo stesso modo evidente che la stessa crisi dei consumi è utilizzata dalle imprese per giustificare un ulteriore abbattimento del costo del lavoro e delle garanzie per i lavoratori. Il tutto per recuperare margini di profitto.

USB Commercio chiama i lavoratori del settore a lottare per la riconquista di un CCNL fatto di diritti, di salario e di democrazia sindacale, a lottare per una piattaforma contrattuale degna di questo nome. Cominciamo dallo Sciopero generale del 18 ottobre 2013.



martedì 15 ottobre 2013

La divisione Sma/Simply del gruppo Auchan Italia recede dal contratto integrativo

Come preannunciato alla fine di agosto, all’interno della nostra lettera aperta, il 3 settembre C.a. la divisione Sma/Simply del gruppo Auchan Italia ha ufficializzato il recesso dal Contratto Integrativo del Commercio che fino ad oggi ha regolamentato le condizioni lavorative dei suoi oltre 9.500 dipendenti dislocati in 250 punti vendita sul territorio nazionale.

Con l’immancabile complicità dei sindacati confederali, l’azienda ha tirato dritto per la sua strada senza alcun ripensamento ed ha mantenuto quanto promesso nei due “incontri farsa” avvenuti in estate con Filcam/Cgil, Fisascat/Cisl e Uiltucs/Uil, ovvero: l’abbandono del dialogo. Abbandono del dialogo in primis nei confronti dei suoi dipendenti, in secondo luogo con le parti sociali indegnamente rappresentate dalle succitate sigle sindacali.

Il mese di settembre è trascorso in un batti e ribatti di comunicati tragicomici tra l’azienda e le sigle sindacali complici. In ottobre, dopo ancor più grottesche assemblee indette ad ore pasti, i sindacati “graditi” all’azienda hanno dato il via ad una serie di allarmismi e ad un’informazione fuorviante in merito al futuro in Sma/Simply S.p.a.. Ci fa piacere che con appena un anno di ritardo anche le segreterie romane di Filcam, Fisascat e Uiltucs abbiano avvertito lo stato di crisi in cui riversa il gruppo commerciale per il quale lavoriamo.

Come dire: “meglio tardi che mai!”. Dall’annuncio del recesso, noi dirigenti sindacali USB abbiamo dato il via ad una campagna d’informazione atta a raggiungere tutti i colleghi per precisare quali importanti capisaldi contrattuali potremmo, o meglio sicuramente perderemmo, con il recesso dell’Integrativo. La preoccupazione principale dei sindacati confederali è stata quella di rendere noto quali altre aziende siano state già vittima di un tale recesso, quasi a voler consolare i lavoratori di Sma/Simply S.p.a., quasi a volergli dire: “era inevitabile e comunque mal comune mezzo gaudio”. Patetici!

Che dire poi del perno centrale delle assemblee indette da questi pseudo sindacalisti: l’abolizione della pausa? Siamo sicuri che nel recesso dall’Integrativo la cosa più preoccupante sia l’abolizione della pausa durante il turno di lavoro? Ad uno sguardo più attento, come quello dei sottoscritti, si potrebbe asserire senza problemi che l’argomento “pausa” si presti molto bene al ruolo di diversivo. Un diversivo atto ad allontanare l’attenzione dalla stesura di un copione tra azienda e sindacati complici che sembra stia per definire le nuove regole che impereranno sul nostro posto di lavoro e che si allontaneranno molto da quei diritti e condizioni conquistate negli anni.

Tutto questo all’insegna di un aumento di produttività, di un’ottimizzazione del costo del lavoro e di un rilancio commerciale. Siamo sicuri sia questa la formula magica per uscire dal pantano della crisi economica? Siamo sicuri che l’impegno dei sindacati confederali sia inappuntabile a tal punto di averli eletti al ruolo di rappresentare tutto il mondo del lavoro nei suoi settori più svariati? Evidentemente no.

Di una cosa siamo certi, c’è qualcosa che non quadra in questo gioco delle parti. Noi ci ripromettiamo di capire e di batterci per la difesa dei diritti di chi ogni giorno si sveglia per difendere il proprio lavoro e non per svendere la propria dignità.


COOP: OGGI PROTESTA LAVORATRICI SOTTO ANCC CONTRO PRECARIATO E LAVORO NERO

Oggi alle ore 15.30 una rappresentanza di lavoratrici e precarie della Lega Coop Regione Lazio e dei supermercati Coop, sostenute dall’Unione Sindacale di Base, si recherà all’Associazione Nazionale Cooperative, in via Guattani 9 a Roma, per protestare contro il precariato ed il lavoro in nero.


Quello che è emerso recentemente sugli organi di informazione ha descritto con dovizia di particolari l'articolato e discutibile sistema finanziario delle nove grandi cooperative di consumo. C’è un’altra faccia di quella medaglia, la faccia dei tanti precari, soprattutto donne, che vivono condizioni di sfruttamento e di precarietà decennali per poi vedersi espulse dal mondo del lavoro.


In testa alla delegazione “la Bella Addormentata alla Coop”, Catia Bottoni, “recordwoman” della precarietà che in 12 anni ha collezionato 27 contratti a termine e una lavoratrice di Legacoop Lazio che ha lavorato in nero. USB Lavoro Privato rigetta al mittente questa idea di sfruttamento, pronta a rilanciare le mobilitazioni al fianco dei precari Coop.
Il lavoro non è una favola, è dignità e per quella dignità saremo pronti a lottare già dallo sciopero generale di venerdì 18 ottobre 2013.

venerdì 11 ottobre 2013

11 ottobre 2013. “STOP AUSTERITY” flash mob a sostegno dello sciopero generale -foto, video, notizie-

Pagina in aggiornamento con le notizie e le immagini che stanno arrivando


Sono in corso iniziativa in molte città italiane dell'USB e del sindacalismo di base che ha proclamato per il 18 ottobre lo Sciopero generale con Manifestazione nazionale a Roma, ma del quale -come sempre- i media tradizionali non danno riscontro se non, provocatoriamente, solo per sollevare una questione di ordine pubblico.
Lo sciopero del 18, la manifestazione con l'occupazione di piazza san giovanni fino al 19 quando scenderanno in piazza anche i movimenti, a cominciare da quello per l'abitare, sono l'unico momento di dissenso all'imperante vulgata che vorrebbe far credere che l'interesse dei lavoratori e dei cittadini sia quello della stabilità di governo, del 'rispetto' delle imposizioni della troika e di sostegno al governo, di qualunque colore sia, dell'inevitabilità dei 'sacrifici' imposti.
Gli interessi dei lavoratori e dei cittadini italiani sono invece all'opposto di quanto sostengono oggi i partiti della coalizione di governo e della triplice sindacale loro complice.
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Comunicato stampa USB nazionale h.14,40
 “STOP AUSTERITY” FLASH MOB A SOSTEGNO DELLO SCIOPERO GENERALE
Blitz e flash mob in diverse città italiane hanno aperto questa mattina l’iniziativa “STOP AUSTERITY”, a sostegno dello sciopero generale nazionale di 24 ore proclamato il prossimo 18 ottobre dall’ USB ed altre sigle sindacali di base.
A Roma, Bologna, Firenze, Catanzaro, Torino – ed alle 17.00 a Catania - lavoratori e delegati sono hanno simbolicamente occupato strade, ponti e monumenti, srotolando striscioni, volantinando alla cittadinanza ed illustrando in strada le ragioni dello sciopero.
A Roma, flash mob in cima al Colosseo, con presidio e conferenza stampa ai piedi del monumento;  a Bologna blitz sul ponte Matteotti, nei pressi della stazione centrale,  su cui è stato affisso uno striscione “STOP AUSTERITY”, di 10 metri; a Firenze analoga iniziativa ai piedi della statua del David in piazzale Michelangelo. A Torino è stata lanciata l’iniziativa “In marcia”, tre giorni di preparazione allo sciopero generale (che si terrà presso “l’Imbarchino”, nel Parco del Valentino) ed a sostegno dei precari dell’Università che da una settimana occupano il rettorato del Politecnico.
“STOP AUSTERITY”, proseguirà nei giorni successivi in numerose altre città, con appuntamenti quotidiani in preparazione dello sciopero e della manifestazione nazionale a Roma.
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Comunicato Firenze Confederazione Cobas  - Confederazione USB
Venerdi 18 ottobre sciopero generale con manifestazione a Roma indetto da Confederazione Cobas e Confederazione USB
Per dire no alla politica di austerity a senso unico portata avanti dai Governi negli ultimi anni, che per salvaguardare gli interessi delle Banche sta riducendo in condizione di povertà la gran massa dei lavoratori, dei pensionati e dei precari, riconducendo questo paese a livello di potere di acquisto di 30 anni fa.
Contemporaneamente la disoccupazione giovanile ha toccato livelli mai visti dal dopoguerra ad oggi, mentre aumentano ogni giorno le persone che perdono il lavoro senza la speranza di ritrovarne un altro, mentre si allontana grazie alla legge Fornero anche la possibilità di accedere alla pensione.
Insomma siamo di fronte ad una situazione che ogni giorno diventa più difficile e dove si perdono sempre più diritti ed il rispetto della dignità.
A fronte di questo la classe politica dominante parla di tutto meno che dei problemi reali della gente e del paese, mentre i sindacati complici che ormai sono appendici della politica nazionale: tacciono!
Ma c'è anche qualcuno che dice no, che dice che è l'ora che questa crisi venga pagata dai potentati politici economici che l'hanno generata, e dice basta a che le masse popolari di questo paese debbano farsi carico dei disastri generati da una classe politica incapace ed ingorda, che per 20 anni ha saputo discutere solo sul problema Berlusconi si Berlusconi no, mentre il paese se ne andava allo sfascio, le aziende delocalizzavano, le aziende strategiche del paese venivano vendute per un piatto di lenticchie.
Ci sono quindi tanti motivi per tirare un calcio ai luoghi comuni e per rialzare la testa a partire dallo sciopero del 18 ottobre e dalla manifestazione che si terrà a Roma.
FERMIAMOCI PER FERMARLI
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Comunicato Bologna USB e Cobas
Blitz USB e COBAS, appeso striscione sulla torre del Ponte Matteotti. Sciopero Generale 18 Ottobre
Una delegazione di lavoratrici e lavoratori dei Cobas, di ASIA e della USB si sono recati sul ponte Matteotti ed hanno appeso uno striscione lungo 10 metri sulla torre all’entrata della Stazione  con la scritta 18/10 SCIOPERO GENERALE – NO ALL’AUSTERITY.
E’ stato poi effettuato un volantinaggio attraverso il quale sono state rese note le ragioni dello sciopero generale che il sindacalismo di base ha indetto per l’intera giornata del 18 ottobre prossimo.
Il luogo dell’iniziativa è stato scelto appositamente per protestare contro l’imminente privatizzazione dei trasporto ferroviario regionale, l’inutile costosa alta velocità ed infine per il tentativo da parte di Trenitalia di impedire il diritto alla mobilità nel giorno della manifestazione nazionale a Roma in occasione dello sciopero.
Uno sciopero il nostro contro un Governo che nelle prossime settimane presenterà la Legge di Stabilità – dopo che verrà vagliata dai tecnocrati dell'Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale di cui un importante esponente, Carlo Cottarelli, è stato nominato dal Governo  Letta, Commissario alla spending review.
In questo provvedimento che sarà varato con la complicità di cgil,cisl e uil, ci saranno misure ancora una volta penalizzanti per lavoratori e settori popolari e vantaggiose per le banche e i “prenditori”.
Diciamo basta alla politica d’austerity, alla precarietà di vita e di lavoro!
Il sindacalismo di base sta svolgendo anche nel nostro territorio, decine e decine di assemblee nei luoghi di lavoro e sta organizzando la partecipazione di centinaia di lavoratrici e lavoratori a Roma alla manifestazione nazionale del 18 ottobre che si concluderà a P.zza S.Giovanni dove a sera è previsto un momento artistico-culturale a sostegno dello sciopero e della manifestazione del 19 che partirà proprio da Piazza S.Giovanni.
All’evento serale hanno già assicurato la partecipazione gruppi musicali quali la Banda Bassotti, 99 Posse e Assalti frontali e diversi altri artisti fra i quali Ascanio Celestini.
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Comunicato USB Calabria
Calabria. FLASH MOB E ASSEMBLEE
Giornata ricca di iniziative oggi a Catanzaro da parte della federazione USB, che conclude una serie di manifestazioni svolte nei giorni scorsi in tutta la regione, come le Assemblee cittadine di Cosenza e di Reggio Calabria, e le tante iniziative sui posti di lavoro.
Oggi, nel corso della mattinata si sono svolte una serie di piccole assemblee volanti negli uffici pubblici della città, nelle quali sono state spiegate ai lavoratori le ragioni dello sciopero generale in programma il prossimo 18 ottobre, con manifestazione a Roma.
Particolarmente partecipate le assemblee all’Inail e all’Agenzia del Territorio, dove i lavoratori hanno manifestato le loro preoccupazioni per il proprio futuro.
A mezzogiorno, a piazza Prefettura, l’USB ha dato vita ad un Flash Mob, con happening da parte dei lavoratori presenti, a partire dai Vigili del Fuoco ed in particolare dai discontinui (precari), che hanno coinvolto i cittadini spiegando loro le tante motivazioni che hanno portato la Confederazione USB ed il sindacalismo di base a proclamare lo sciopero del 18 ottobre e ad aderire alla manifestazione dei movimenti del 19, sempre a Roma.
La mattinata, infine, si è conclusa con una conferenza stampa che ha riassunto le iniziative messe in campo da USB Calabria in questi giorni ed illustrato i temi del disagio sociale, del lavoro e dei diritti, alla base dello sciopero del 18.
La USB sta organizzando gli autobus che partiranno dalle principali città della Calabria, per partecipare alla manifestazione di Roma, per cui tutti gli interessati sono invitati a contattare la Federazione regionale e quelle provinciali e territoriali.
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Comunicato Genova coord.VVF
PROTESTA USBVVF GE – STOP AUSTERITY
I pompieri rifiutano incontro con sottosegretario e capo dipartimento


Questa mattina, nell’ambito delle iniziative di avvicinamento allo sciopero generale e manifestazione nazionale del 18 ottobre, i pompieri hanno aspettato la "passerella" dei vertici del governo e del cnvvf  presso la sede centrale del comando di Genova e offerto loro il benvenuto con volantini e bandiere.
È seguita una richiesta da parte dei vertici ad un tavolo di incontro che i pompieri dell’USB hanno rifiutato …"i tavoli li rovesciamo se non ci saranno atti concreti per la categoria...sanno benissimo le condizioni in cui versa il corpo nazionale e conoscono le nostre richieste...il 18 ottobre saremo in sciopero generale e manifestazione a Roma ...ora basta austerity!”.

USB stravince le elezioni RSU all'Ipercoop di Livorno

Si è da poco concluso lo spoglio delle schede per le elezioni RSU dell'Ipercoop di Livorno e possiamo affermare la netta vittoria politica dell'Unione sindacale di Base (159 voti), che ha demolito l'unica altra organizzazione sindacale che ha presentato le liste, la CGIL (63 voti), sindacato storicamente "vicino" alle cooperative rosse.

USB si conferma il sindacato maggiormente rappresentativo all'Ipercoop di Livorno, aumenta il numero dei delegati rispetto alle ultime elezioni RSU, 6 sugli 8 eleggibili, ed ottiene il 71% dei voti.

Questo è il frutto del lavoro dei nostri delegati, che per anni hanno svolto attività sindacale ben sapendo da che parte stare. Il  coordinamento USB dell'Ipercoop di Livorno è stato interprete delle istanze provenienti dai lavoratori ed è riuscito ad inclinare il piano dei rapporti di forza con l'azienda, ha saputo tradurre la capacità di conflitto in risultati concreti per le donne e gli uomini dell'Ipercoop, e la costante crescita dei consensi elettorali ad ogni rinnovo delle RSU ne è la cartina di tornasole.

I risultati elettorali di oggi, come quelli recenti all'Unicoop di Firenze e alla GS Carrefour di Milano, hanno dimostrato che quando Cgil, Cisl, Uil si misurano con la rappresentanza vanno incontro a pessime figure, forse per questo hanno la frenesia di accreditarsi come uniche controparti per i padroni e per i Governi.

Oggi abbiamo affermato con i fatti che la democrazia nei luoghi di lavoro è un diritto indisponibile delle lavoratrici e dei lavoratori e non delle organizzazioni sindacali, che il pluralismo della rappresentanza deve essere garantito, se ne facciano una ragione lorsignori...



mercoledì 9 ottobre 2013

Coop: Gli "OLIGARCHI" noncuranti del destino dei lavoratori

In prima pagina del Fatto quotidiano di stamane campeggia un articolo molto dettagliato che descrive con dovizia di particolari l'articolato e discutibile sistema finanziario delle nove grandi cooperative di consumo.

Il titolo sciock,"GLI OLIGARCHI ROSSI SI GIOCANO IN BORSA I SOLDI DELLE COOP", rende pienamente l'idea della mutazione genetica compiuta negli anni da un sistema d'impresa nato per avviare la "pratica dell'acquisto collettivo" e per assicurare alle cooperative di consumatori migliori garanzie e condizioni nell'approvvigionamento dei prodotti a vantaggio dei propri soci e lavoratori.

Non ci soffermeremo sulle dinamiche finanziarie che sono state sviscerate dal "Fatto Quotidiano" e che avevamo portato all'attenzione dell'opinione pubblica in occasione del convegno "LE MANI SULLA COOP" tenutosi a Napoli il 07 febbraio 2013, anche attraverso il contributo di Mario Frau, autore del libro "La Coop non sei tu", testo denso che si snoda attraverso le sue esperienze di ex manager di Novacoop, ma che raccoglie anche tante altre vicende, mettendo il dito nella solita piaga di sempre: l'immagine patinata e buonista delle Coop e la realtà di chi vi lavora, assai meno solidale ed etica. Frau individua nel suo libro “i 5 pilastri” che consentono alle Coop di occupare enormi spazi economici nel paese. In merito ai dirigenti della cooperazione, Frau parla di “gerontocrazia” e “casta di intoccabili”.

Il nostro punto di vista resta quello di un'Organizzazione Sindacale alle prese con i licenziamenti di massa che la Coop sta operando in Campania, con i bassi salari, con l'abuso selvaggio della forma contrattuale del part-time, con la precarietà strutturale dei dipendenti del sistema cooperativo, con lacune in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; tutto ciò nella totale assenza di democrazia sindacale.

Lo scambio sociale che il sistema cooperativo illusoriamente promette ormai non regge più. Il modello di sviluppo dell'impresa cooperativa pare ormai tarato sui nuovi standard del mercato del lavoro. Se poi ci si aggiunge l’arroganza dei licenziamenti dei precari, degli accordi non rispettati, delle leggi violate, delle precettazioni sugli scioperi e delle condotte antisindacali, possiamo inserire le Coop sul banco degli imputati come aziende che drenano il territorio facendo profitti ma in cambio non rendono alcun valore aggiunto.

USB Commercio continuerà ad evidenziare queste contraddizioni a tutela delle centinaia di uomini e donne che hanno riposto fiducia nella nostra indipendenza e nella nostra capacità di conflitto, se ne facciano una ragione gli "OLIGARCHI" !!!