mercoledì 9 ottobre 2013

Coop: Gli "OLIGARCHI" noncuranti del destino dei lavoratori

In prima pagina del Fatto quotidiano di stamane campeggia un articolo molto dettagliato che descrive con dovizia di particolari l'articolato e discutibile sistema finanziario delle nove grandi cooperative di consumo.

Il titolo sciock,"GLI OLIGARCHI ROSSI SI GIOCANO IN BORSA I SOLDI DELLE COOP", rende pienamente l'idea della mutazione genetica compiuta negli anni da un sistema d'impresa nato per avviare la "pratica dell'acquisto collettivo" e per assicurare alle cooperative di consumatori migliori garanzie e condizioni nell'approvvigionamento dei prodotti a vantaggio dei propri soci e lavoratori.

Non ci soffermeremo sulle dinamiche finanziarie che sono state sviscerate dal "Fatto Quotidiano" e che avevamo portato all'attenzione dell'opinione pubblica in occasione del convegno "LE MANI SULLA COOP" tenutosi a Napoli il 07 febbraio 2013, anche attraverso il contributo di Mario Frau, autore del libro "La Coop non sei tu", testo denso che si snoda attraverso le sue esperienze di ex manager di Novacoop, ma che raccoglie anche tante altre vicende, mettendo il dito nella solita piaga di sempre: l'immagine patinata e buonista delle Coop e la realtà di chi vi lavora, assai meno solidale ed etica. Frau individua nel suo libro “i 5 pilastri” che consentono alle Coop di occupare enormi spazi economici nel paese. In merito ai dirigenti della cooperazione, Frau parla di “gerontocrazia” e “casta di intoccabili”.

Il nostro punto di vista resta quello di un'Organizzazione Sindacale alle prese con i licenziamenti di massa che la Coop sta operando in Campania, con i bassi salari, con l'abuso selvaggio della forma contrattuale del part-time, con la precarietà strutturale dei dipendenti del sistema cooperativo, con lacune in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; tutto ciò nella totale assenza di democrazia sindacale.

Lo scambio sociale che il sistema cooperativo illusoriamente promette ormai non regge più. Il modello di sviluppo dell'impresa cooperativa pare ormai tarato sui nuovi standard del mercato del lavoro. Se poi ci si aggiunge l’arroganza dei licenziamenti dei precari, degli accordi non rispettati, delle leggi violate, delle precettazioni sugli scioperi e delle condotte antisindacali, possiamo inserire le Coop sul banco degli imputati come aziende che drenano il territorio facendo profitti ma in cambio non rendono alcun valore aggiunto.

USB Commercio continuerà ad evidenziare queste contraddizioni a tutela delle centinaia di uomini e donne che hanno riposto fiducia nella nostra indipendenza e nella nostra capacità di conflitto, se ne facciano una ragione gli "OLIGARCHI" !!!

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